“Seppur siano passati molti secoli, mi sono sempre sentita vicina alla concezione di “uomo universale“ del Rinascimento, non per presunzione ma per una volontà di distacco in controtendenza alla specializzazione del sapere che la società di oggi ci impone.
Spesso mi sono sentita chiedere di cosa mi occupo e a questa domanda le risposte sono state molteplici: artista, restauratrice, architetto, imprenditrice; ma per non disorientare l’interlocutore molte volte ho scelto di occultare alcune attività per farne emergere soltanto una, magari la più prevalente in quel momento o quella più simile allo stile di vita dell’interlocutore.
Questa scelta un po’ forzata non mi ha mai dato l’opportunità di svelare la mia vera identità, curiosa verso svariati ambiti sebbene concepiti con una visione d’insieme che li vede tutti legati e complementari per poter affrontare il lavoro con professionalità“.
Cristina Corvino nasce a Torino il 28 luglio 1970 dove vive e lavora.
Frequenta il Liceo Artistico Renato Cottini come allieva di Antonio Carena , affermato pittore conosciuto per i “Cieli”, e del maestro Giorgio Ceretti, noto designer per la creazione del divano “ Pratone “; l’insegnamento dei maestri diventa un educazione per la ricerca facendo crescere quella che diverrà la passione per l’arte e le varie espressioni di linguaggio: pittura, installazioni, moda, teatro verranno sperimentati nel corso del tempo dando vita a una serie di opere realizzate con varie tecniche, indipendenti dal volere della committenza.
Nel 1993 con la compagnia Stalker Teatro di Gabriele Boccaccini partecipa al laboratorio teatrale nel Museo di Arte Contemporanea di Varsavia, lavorando a stretto contatto con Michelangelo Pistoletto per il progetto “Odissea del Teatro in Europa”.
Nel 1994 il gruppo Essa Studio formato da Cristina Corvino, Sonia Vizzini e Armando Sacco, presenta alla Biennale Internazionale dei Giovani Artisti nell’ambito della sezione moda, otto capi che verranno selezionati come vincitori per partecipare alla sfilata di Tunisi.
Con la Laurea in Architettura e il lavoro professionale da architetto e restauratrice, l’attività artistica continua parallelamente in alcuni casi inserita come parte integrante dello spazio di lavoro e in altri casi come confronto continuo con le opere antiche e le varie tecniche esecutive.
L’amicizia con l’artista Enrico Colombotto Rosso e con altre figure del settore influenza alcune opere e alcuni temi che diverranno oggetto di esposizioni personali e collettive.
Nell’ultimo anno la produzione si concentra sulla realizzazione di un numero di opere della serie “Le Macchine del tempo“ che indaga il ruolo sociale della donna attraverso la storia, tali opere appartengono allo stile dell’ Arte Conservativa, termine coniato con marchio depositato dall’artista per far riconoscere il proprio lavoro.