Autore Cristina Corvino
Titolo Creazione
Serie Macchine del Tempo
Stile Arte Conservativa®
Dimensioni 140 x 160 cm
Tecnica dipinto a olio su tavola e tecniche miste
Anno 2019
L’opera dal titolo “Creazione” è un‘occasione per riflettere su questo tema con l’aiuto dell’arte figurative; nella stessa viene messo in discussione il tema più rappresentato da vari pittori del passato “La Maternità” intesa in senso tradizionale della Madonna con Bambino, che diviene per molti secoli esempio idealizzato del ruolo della donna nella società del passato.
Antico che si contrappone alla raffigurazione che le sta intorno sia in termini estetici sia di significato proprio a sottolineare la possibilità alternativa che può avere la donna nel caso in cui scelga di abbandonare metaforicamente il velo della Madonna per diventare una figura moderna portatrice di creatività, madre di un percorso intellettuale e lavorativo che la porterà a partorire con la mente realizzando il sogno della scrittura.
Per la prima volta nella storia, da alcuni decenni le donne hanno conquistato la possibilità di pensare alle varie forme della maternità, questo concetto è molto significativo poiché fino ad ora, in particolare nella società patriarcale, questa condizione è rimasta volutamente muta e priva di riflessione. Di fatto la maternità non è mai stata pensata, ma intesa come un dovere da soddisfare entro una certa età, provocando frustrazioni e problemi di adattamento per le figure meno predisposte a questo destino di procreare : comprendere e dare valore a ciò che avviene sia durante la gravidanza, sia durante la creazione di svariate forme di vita lascia l’opportunità a tutte le donne, in particolare a quelle escluse dall’esperienza tradizionale, di riappropriarsi attivamente di una possibilità di scelta consapevole del proprio ruolo nella società.
Spesso siamo portati a pensare che per consuetudine l’arte contemporanea sia fine a se stessa, spettando al mondo del restauro l’impegno di occuparsi di valorizzazione del patrimonio storico e artistico , pertanto i termini “ Arte “ e “ Restauro “ fino ad oggi sono rimasti circoscritti ai loro ambiti senza interesse di creare una nuova forma di linguaggio comune ad entrambe.
Arte Conservativa è il matrimonio di conoscenze, è il Restauro che diventa forma d’ Arte ed è anche il messaggio che vogliono dare le opere della serie “ Macchine del tempo “, a cui questa appartiene, dalle quali emerge la connessione tra le varie discipline dell’arte, del restauro e dell’architettura apprese negli anni di studio e lavoro: le opere nascono dall’idea di recuperare gli antichi manufatti abbandonati all’azione del tempo per dargli nuova forma e dignità attraverso lo studio dei materiali del passato; l’intervento di conservazione sul nostro patrimonio storico artistico, diventa portavoce di nuovi pensieri sui grandi temi legati alla figura e al ruolo della donna nella società nelle varie epoche.
Antico e moderno si fondono per divenire opera unica, attuale, del tutto nuova che vuole catturare l’attenzione anche dello spettatore meno interessato all’antico, raccontando con enfasi comunicativa come si restaura un dipinto nelle varie fasi di rintelo, velinatura, pulitura.
Nelle opere il significato originale viene evidenziato, catturando all’interno di geometrie e riquadri, i gesti più rappresentativi della composizione, tali da divenire una sintesi formale, una semplificazione di lettura del linguaggio classico, più consona allo stile del nostro tempo.
Il confronto con i maestri del passato non si limita a indagare i segreti del restauro, ma si completa realizzando su supporti esterni un dipinto ex novo per dare voce al pensiero attuale rispetto il tema trattato.
In tal senso l’antico reinterpretato si unisce al contemporaneo tramite anelli metallici che segnano il tempo dei segni zodiacali come in un astrolabio e le coordinate spaziali come in una bussola, dando una collocazione ben precisa dell’opera ogni volta che viene esposta mediante l’utilizzo di magneti posizionati sulle varie sezioni degli anelli.
L’orologio meccanico da la possibilità dal Rinascimento in poi di considerare il tempo come un fattore controllabile rispetto al medioevo, dove la maggior parte delle persone non sapeva in che anno si vivesse, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui il tempo nonostante le svariate conoscenze e misurazioni scientifiche diventa nuovamente incontrollabile, passando da un mondo dove tutto era certo e nulla accadeva ad un mondo in cui niente appare certo e tutto cambia rapidamente.
Tempo e spazio che cambiano, scorrono e trasformano lasciando il ruolo sociale della donna sempre protagonista delle stesse storie come ben rappresentato nella serie “Macchine del Tempo”.